Le IA avanzano, inesorabili
Le IA avanzano, inesorabili
Benché il titolo sia poco più che una battuta, l’impressione è che DeepMind voglia avvicinarci, passo dopo passo, al panorama delineato da molti e diversi autori di fantascienza.
Come se fossero autonome ed entusiaste, pronte a compiere l’ulteriore balzo in avanti e combinare l’ennesima “marachella”, le intelligenze artificiali si sono difatte prima sonoramente accanite contro il gioco degli scacchi (DeepBlue ha battuto il blasonato campione Kasparov, nel 1997), per poi, in tempi recenti, tentare di sfilare dalle grinfie della specie umana il primato in un altro gustoso passatempo: il Go.
In questo caso la sfida è stata fra Lee Sedol, secondo nel ranking mondiale, per quanto riguarda l’esotico gioco, e AlphaGo, declinazione del DeepMind di cui sopra.
Manco a dirlo, Sedol è stato sonoramente battuto per 4 a 1, portando l’algoritmo a “ricevere” in dono dalla Korea Baduk Association il grado di 9° dan.
Non solo. La vittoria di DeepMind nel gioco del Go testimonia la rinnovata capacità della “macchina” nel saper scegliere tra un numero decisamente elevato di mosse, un risultato che supera persino le previsioni iniziali, nonché il numero di opzioni di scelta potenzialmente presenti nelle partite di scacchi.
In più, l’algoritmo si è fatto riconoscere per uno stile di gioco che in molti non hanno esitato a definire "umano", risultando vincitore in un gioco che, sino a quel momento, era stato riconosciuto come al di fuori della portata delle IA.
Il percorso verso le intelligenze artificiali degne di questo nome viene dunque ulteriormente tracciato ad ogni passo. Attenti a voi!
Daniele Ferriero