Giocando con l'infinito. Matematica per tutti

da XlaTangente n. 22

 

 

 

Rósza Péter

 

Giocando con l'infinito.

Matematica per tutti

 

Rizzoli, Milano 2010

pp. 354, euro 11.80

 

 

La prima versione di Giocando con l’infinito apparve già nel 1943. Rósza Péter (1905-1977), importante matematica ungherese, conosciuta soprattutto per il suo contributo alla teoria delle funzioni ricorsive, concepì il libro intorno al 1939 mentre era confinata (1939) nel ghetto di Budapest durante la Seconda Guerra Mondiale. Furono proprio i bombardamenti che la capitale ungherese subì negli ultimi anni della guerra a distruggere gran parte delle copie della prima edizione. Il testo riapparve nel 1945, ma la versione su cui si basa questa traduzione italiana, e che ha conosciuto una diffusione su scala mondiale, risale al 1957.

Non ci stupiamo quindi che alcuni esempi citati nel testo siano un po’ “datati”: ad esempio quando si cita l’Ultimo Teorema di Fermat come problema aperto (la congettura è stata dimostrata nel 1995 da Andrew Wiles) oppure quando si fa riferimento a una popolazione mondiale di 2 miliardi di individui!

 

Giocando con l’infinito ma non solo: i temi trattati sono tantissimi, e l’infinito stesso compare più e più volte negli ambiti più disparati. Si parte dai numeri naturali per arrivare ai numeri complessi, si gioca con le funzioni, le derivate, gli integrali, le successioni e le serie. Rósza Péter accompagna il lettore per mano in lungo viaggio mai noioso e senza pause.

E nemmeno “troppo” semplice: anche il lettore più esperto troverà molti spunti e interessanti riflessioni.

“Sono portata a credere che una delle origini della matematica sia la natura giocosa dell’uomo, e per questa ragione la matematica non è solo una scienza, ma almeno allo stesso grado, anche un’arte.”

“L’uomo creò il sistema dei numeri naturali per i suoi scopi […]. Ma, una volta creato, l’uomo non ha più potere su di esso. La successione dei numeri naturali è qui, presente davanti a noi; essa ha acquistato un’esistenza indipendente, sicché l’uomo non può apportarvi ulteriori modifiche […].

L’apprendista stregone resta attonito davanti agli spiriti che ha evocato. L’uomo crea un nuovo mondo dal nulla, ma questo nuovo mondo con le sue leggi misteriose e inaspettate a sua volta si impadronisce di lui. Da questo momento in poi, l’uomo non è più un creatore, ma un ricercatore; cerca i segreti e le relazioni del mondo che egli stesso ha fatto sorgere dal nulla".

 

ddv