Leonardo e la Matematica
G.T. Bagni, B. D'Amore
Leonardo
e la Matematica
Giunti, Firenze 2006
pp. 128, euro 10.00
In occasione dell’anniversario della morte di Leonardo da Vinci, avvenuta nel castello di Cloux, ad Amboise in Francia, il 2 maggio 1519, la nostra attenzione è stata diretta naturalmente a quest’importante figura del Rinascimento italiano e al contributo incredibile che essa ha portato a tutto il mondo della scienza, senza distinzioni.
Leonardo da Vinci è, soprattutto per gli abitanti della nostra penisola, una figura quasi leggendaria, che da sempre stimola la mente e riempie i musei: artista, ingegnere, inventore, scienziato... e matematico, naturalmente. Ma come si inserisce nel contesto matematico della sua epoca?
Giorgio Bagni, storico della matematica, e Bruno D’Amore, esperto in storia e didattica della matematica, cercano con il loro libro di rispondere a questa domanda (e non solo), andando a studiare il contributo che lo scienziato fiorentino, personaggio poliedrico per eccellenza, ha portato alla matematica intesa come scienza dei numeri e delle forme.
Il libro innanzitutto contestualizza il nostro eroe nel suo tempo (dedicando un’ampia parte sia alla matematica allora conosciuta, con particolare attenzione all’algebra, alla geometria e all’aritmetica, sia ai matematici con i quali egli ha interagito); poi focalizza l’attenzione sul contributo che il suo genio ha portato proprio alla “regina delle scienze”, che stava vivendo a quei tempi un momento di grande sviluppo.
Ma la parte più interessante del volume ci porta a Milano nel 1496, quando il nostro protagonista incontra il matematico Luca Pacioli.
Leonardo resta stregato soprattutto dalla “divina proporzione” (che ai nostri giorni è meglio conosciuta come “sezione aurea”): da quel momento molte delle sue opere riflettono il suo stato d’animo di fronte a questo nuovo e affascinante oggetto matematico, a partire dagli eccellenti disegni che ci ha lasciato (il più noto è, chiaramente, L’uomo vitruviano) fino ai quaderni pieni di calcoli, molti dedicati proprio alla sezione aurea.
Questo testo dei due storici della matematica, pubblicato per i tipi di Giunti, è scritto in modo chiaro ed è sicuramente adatto a tutti, anche se talvolta manca un po’ di verve, a eccezione dei momenti in cui i due autori riescono finalmente a mostrarci un Leonardo meno geniale e più umano, con tutte le sue debolezze, i suoi errori e i suoi limiti.
Un Leonardo che ci sarebbe piaciuto conoscere meglio.