Racconti matematici
Claudio Bartocci
Racconti matematici
Einaudi, Milano 2009
pp. 201, euro 18.00
1 il libro
294 le pagine che lo compongono
27 i racconti in esso raccolti
4 le sezioni in cui è suddiviso
6 le biografie presentate
150 gli anni che si attraversano sfogliandolo
2 le realtà, letteraria e scientifica, che si toccano, si sfiorano, si scoprono leggendolo
Protagonista è la matematica. Una matematica che compare e scompare (senza mai sparire del tutto) dentro le parole di alcuni tra i più famosi scrittori del ’900; una matematica che si intreccia e si lascia svelare in maniera inaspettata – e a volte sorprendente – dalla letteratura, dalla poesia e dalla storia, raccontate con passione e sensibilità. Questo libro racchiude in sé concetti fondamentali – che hanno spesso segnato delle vere e proprie rivoluzioni scientifiche – portati alla luce attraverso linguaggi, stili e forme letterarie che sono propri della grande letteratura e riesce a unire quello che, spesso senza valide ragioni, si è soliti pensare completamente separato e distinto: matematica e letteratura, finalmente, si incontrano, si mescolano e si intrecciano, simili e differenti al tempo stesso.
Non si tratta di esercizi di stile, ma di veri e propri racconti, in cui la matematica è presente, più o meno velatamente. Così l’infinito si sfiora, ma non si cattura mai, sfogliando le pagine di un libro diabolico, senza inizio e senza fine, e la matematica del limitato e dell’illimitato si esplora attraversando regni senza confini; così si discute delle leggi della natura, parlando di numeri e filosofia insieme a Pitagora, o ancora, si scopre una nuova geometria passando da mondi a quattro dimensioni, dove la casa del futuro può avere la forma di un ipercubo, a mondi a zero dimensioni, viaggiando attraverso fogli di carta, per arrivare a riposarsi in uno degli alberghi più richiesti di tutto l’Universo, nel quale è sempre possibile trovare una stanza libera, basta essere davvero… molto abili nel “far di conto”!
Questa raccolta stupisce per la sua profonda leggerezza e accoglie il lettore nel mondo della letteratura matematica (o della matematica letteraria?) e lo trascina con sé dalla prima all’ultima pagina.
B.A
“La raccolta è molto varia, riunendo gli autori più diversi (si va da Asimov a Calvino, da Heinlein a Borges...) accomunati solo dall’essere “novecenteschi” e dallo sfiorare, in forme diverse, temi, procedimenti, immagini... della matematica. Un corteggiamento più o meno serrato, mai sistematico o tentato dalla pura “traduzione” letteraria di contenuti matematici: non siamo dalle parti de Il mago dei numeri di Enzensberger, con i suoi intenti didattico-divulgativi, per altro ottimi. Qui la zolla crostale della letteratura incontra, in alcuni punti chiave, la zolla crostale della matematica, come dice, con efficace metafora geologica, Claudio Bartocci nella sua introduzione. Entrambe hanno la stessa dignità di zolla, o di mondo, in cui ci si può immergere per trovarsi in una realtà diversa da quella della quotidianità. Diversa, ma non aliena. Possiamo entrare e uscire dai racconti letterari e da quelli matematici, portando magari con noi qualcosa di nuovo e affascinante. E i racconti non nascono dal nulla. Detto di volata, facendo centro sulla matematica, le zolle di tocco sono tante: musica, biologia, pittura, scultura... filosofia, soprattutto.
I punti chiave di questo connubio di matematica e letteratura sono vari. Scintille si sprigionano nell’incontro-scontro sul linguaggio, le strutture, le combinazioni, le classificazioni, le simmetrie e dissimmetrie ecc. E su alcuni temi profondi, come l’infinito, lo spazio, la bellezza.
Nella raccolta, l’infinito torna in varie declinazioni: ne I sette messaggeri di Buzzati, capace, nei suoi racconti, di esprimere e comunicare pienamente tanta paura e angoscia da rendere ridicoli gli horror o i noir più crudi e sanguinolenti, ne Il libro di sabbia di Borges, che certo non ha mai arretrato davanti all’infinito... E nel racconto di Stanislaw Lem L’hotel straordinario, o il milleunesimo viaggio di Ion il tranquillo, che fornisce lo spunto per la riflessione filosofico-matematica di Vittoria Spirov.
La quarta dimensione (spaziale) è il cuore dei piacevoli racconti di Heinlein La casa nuova e di McEwan Geometria solida (crudele storia di un delitto in 4D, raccontato con la consueta lievità dall’autore). La riflessione filosofico-matematica di Giangiuseppe Pili, che si aggancia al racconto di Calvino Il conte di Montecristo, si sviluppa intorno alla bellezza. Tema filosofico complesso. Si può comunque dire che, in qualunque modo si intenda la bellezza, l’unica cosa importante è prenderla in seria considerazione. La sua “inutilità” si può rivelare proprio “utile”, di questi tempi.”
Nilla Dandolo