da XlaTangente n. 42

     

     

 

 

 


Lucio Russo
 

L'America dimenticata  - I rapporti tra le civiltà e un errore di Tolomeo
 

 

Mondadori, 2013
 

Siamo abituati a pensare alla storia come alla storia delle civiltà nate sulle sponde del Mar Mediterraneo, civiltà urbane sostanzialmente indipendenti fra di loro e, fino a dopo il Medioevo, senza contatti né con le civiltà nate sulle sponde dell’Indo, né con quelle nate al di là dell’oceano, la cui evoluzione si è compiuta “seguendo leggi universali che hanno determinato le stesse fasi di sviluppo”.
Ora, questo libro propone una lettura differente di ciò che sarebbe successo. L’autore vi sostiene infatti – sia pure con quella prudenza e quell’onestà intellettuale che sono indispensabili quando si propongono cambiamenti di paradigma di grande portata e che invece non sempre sono adoperate dai sostenitori di tesi “rivoluzionarie” – che ci sono elementi nuovi che permettono di immaginare la storia dell’umanità come un’unica storia fortemente connessa, nella quale la presenza di una fitta rete di relazioni fra i popoli impedisce di credere che le varie culture si siano sviluppate in maniera indipendente e autonoma l’una dall’altra: non tante storie parallele ma una sola storia unitaria.
Gli elementi di novità vengono, in prima istanza, da recenti scoperte archeologiche, la cui presentazione è discussa nella prima parte di questo volume. Nella seconda parte, invece, si parla soprattutto del grossolano errore di conto compiuto da Tolomeo nel II secolo d.C., quando “rimpicciolì” la Terra rispetto alle misure molto precise fornite quattro secoli prima da Eratostene. La causa di tale errore viene qui attribuita alla perdita delle informazioni sull’estensione delle terre conosciute, e in particolare sull’esistenza di terre al di là dell’oceano, che sarebbe seguita al “collasso culturale” del mondo mediterraneo dovuto, a metà del II secolo a.C., alla distruzione di Cartagine da parte dei Romani. Questi avevano lasciato sopravvivere ben poche tracce della civiltà cartaginese: in particolare, avevano cancellato tutte le acquisizioni che erano state raggiunte nell’ambito della navigazione e le informazioni sulle popolazioni che vivevano al di là delle colonne di Ercole.
Si perse così ogni traccia delle trame che avevano legato il nostro Vecchio Mondo a tutto il resto e che solo adesso sembrano riaffiorare qua e là. Trame che sembrano suggerire che prima della decadenza scientifica generale legata alla conquista romana del Mare Nostrum ci sia stato un insospettato grado di interdipendenza delle diverse civiltà: esse si sarebbero quindi sviluppate con caratteristiche di impredicibilità e di causalità che assomigliano da vicino a quelle dell’evoluzione biologica.
Una tesi interessante ma, soprattutto, un bel libro, affascinante e coinvolgente, scritto in una bella lingua e su cui vale la pena di tornare a riflettere.

 

sds