Nel nome della scienza

da XlaTangente n. 19

 

 

 

 

 

 

Martin Gardner

 

Nel nome della scienza

 

Transeuropa, Ancona 1998

pp. 298

 

 

 

 

 

Nel numero 17 di XlaTangente abbiamo parlato di Martin Gardner, celebre ed eclettico matematico (e non solo…) americano che da pochi mesi ha compiuto 95 anni.

 

Nel nome della Scienza, pubblicato nel 1957, è una raccolta delle più assurde, strambe e talvolta pericolose teorie scientifiche diffusesi fino all’anno di pubblicazione: una vera e propria denuncia della cosiddetta pseudoscienza e della credulità e dell’ignoranza delle tante persone che vi abboccano e vi hanno abboccato.

Molte delle teorie e dei nomi citati nel libro saranno sconosciuti ai lettori più giovani, e potranno sorprenderli non poco! Ricordate che il libro è stato scritto prima ancora dello sbarco sulla Luna… Alcune teorie non risulteranno nuove: si parla della nascita dell’omeopatia, della naturopatia, della chiropratica e dell’osteopatia… ma anche delle origini della celebre setta di Scientology, dei dischi volanti e dei continenti perduti di Atlantide e Lemuria… Insomma, una ricerca accurata che va dalle mode alimentari ad assurde teorie geologiche/religiose sulla terra piatta o cava, dai rabdomanti alla reincarnazione.

Non sempre è semplice distinguere una teoria scientifica da una pseudoscientifica, così come non sempre è facile riconoscere uno pseudoscienziato: ci sono diversi tipi di impostori, da quelli il cui scopo è il guadagno attraverso l’inganno a quelli che invece credono davvero nelle assurde teorie di cui sono inventori. Gardner fornisce un vero e proprio vademecum per poterli riconoscere:

“ (1) Si considera un genio.

  (2) Considera i suoi colleghi, senza eccezione alcuna, come degli ignoranti zucconi. […]

  (3) Si ritiene ingiustamente perseguitato e vittima di persecuzioni. […]

  (4) Ha una forte propensione a focalizzare i suoi attacchi contro i più grandi scienziati e contro le teorie più consolidate. […]

  (5) Spesso tende a scrivere in un gergo complesso, facendo uso di termini ed espressioni coniati da lui stesso. […]”.

Se ci pensate anche solo un po’, vi accorgete che le teorie pseudoscientifiche non si sono di certo esaurite negli anni ’50. Esempi come quelli che potete trovare nel libro si trovano molto simili nella nostra vita d’oggi: basta pensare alla teoria sull’apocalisse del 2012 che riempie giornali e programmi televisivi da qualche mese.

I mezzi di comunicazione giocano un ruolo fondamentale nella diffusione delle teorie pseudoscientifiche: se prima di internet e della televisione gli impostori più tenaci pubblicavano a proprie spese libri e opuscoli per divulgare le proprie idee, oggi i nuovi media, e soprattutto il web, costituiscono dei mezzi di diffusione pseudoscientifica velocissimi, potenti e incredibilmente efficaci… La denuncia di Martin Gardner non potrebbe essere più attuale. E voi, lettori, attenzione: occhi aperti e mente all’erta!

 

Daniela Della Volpe