da XlaTangente n. 40

     

     

 

 

Graham Farmelo
 

L'uomo più strano del mondo
Vita segreta di Paul Dirac, il genio dei quanti

 

 

Raffaello Cortina Editore, 2013
 

 

La biografia di Dirac scritta da Graham Farmelo, recentemente tradotta e pubblicata in Italia, è impressionante per la quantità e qualità di informazioni raccolte e utilizzate: il solo elenco delle fonti e dei riferimenti bibliografici occupa circa un’ottantina di pagine e le persone che hanno contribuito all’opera tramite ricerche di documenti o fornendo ricordi in prima persona sono svariate decine. Da questo enorme lavoro è risultato un volume di settecento pagine che si può leggere però “d’un fiato”, in modo appassionato, senza pesantezze e anche senza essere in possesso di approfondite conoscenze di fisica. Il libro può piacere anche a chi non abbia specifiche curiosità su Paul Dirac, ma sia in generale interessato ai fisici dell’era moderna: nel testo si incontrano tutti i grandi protagonisti di inizio Novecento (Bohr, Rutherford, Heisenberg, Schrödinger, Born, Pauli) e anche moltissimi fisici delle generazioni successive (Feynman, per esempio). Il tutto perfettamente incastonato negli scenari storici con cui Dirac (1902-1984) ebbe a confrontarsi in prima persona: la prima guerra mondiale, il nazismo e il comunismo, le armi atomiche, i rapporti segreti tra gli Stati ed il controllo esercitato sugli scienziati, la guerra fredda, gli anni dell’epopea spaziale.

La vita di Dirac è descritta anno per anno, talvolta mese per mese, e ogni aspetto della sua esistenza è preso in considerazione con minuziosità: i rapporti con la famiglia di origine, gli interessi scientifici e l’attività di ricerca, le opinioni politiche e religiose, la vita con la moglie e i figli, il tempo libero. La personalità di Dirac è stata decisamente complessa e fu Bohr a dire che, fra tutte le persone che avevano visitato il suo Istituto a Copenaghen, egli era “l’uomo più strano”; Dirac lasciava perplessi, spesso esasperati, i suoi contemporanei per i silenzi, il carattere introverso, gli atteggiamenti incomprensibili. La sua genialità non veniva mai messa in discussione: egli possedeva “le capacità analitiche del matematico, l’inclinazione del teorico a generalizzare e l’insistenza dell’ingegnere a conseguire risultati utili”. Teorico dei teorici ebbe idee assolutamente innovative che si rivelarono prolifiche per anni. Nei due significativi capitoli finali del libro (che si apprezzano bene dopo aver letto il resto del testo) l’autore traccia un bilancio della vita e dell’attività di Dirac considerando da un lato gli aspetti caratteriali, sui quali propone anche una chiave di lettura piuttosto sorprendente, e dall’altro l’eredità scientifica.

Per concludere, si tratta di una lettura sicuramente interessante, a tratti decisamente entusiasmante, che richiede un certo tempo per la mole del libro ma che non può lasciare delusi.

All’editore suggeriamo l’edizione digitale, più facilmente trasportabile, che al momento non sembra ancora essere disponibile, almeno in italiano.

Elisabetta Prevosti