Aprile 2011
- Sommario
- Vignetta
I rapporti tra linguaggio e matematica sono talmente importanti e polivalenti... che un dossier non bastava! In questo numero ritorniamo quindi sull’argomento.
Cominciamo con la matematica che permette a Silvia Benvenuti di insegnarci come sia possibile, pur di disporre di un buon software per l’analisi testuale, porsi qualche domanda interessante sulle maniere con cui due quotidiani di opposta tendenza hanno analizzato in alcuni giorni “caldi” il tema “caldo” della scuola pubblica.E continuiamo, in questo secondo dossier sul tema del linguaggio, prima con Luisa Altieri Biagi (docente di linguistica) che traccia un parallelo tra la linguistica e la matematica attraverso una chiave di lettura comune, la logica, e poi con due articoli, “Le parole per dirlo” e “La torre di Babele”, che si occupano delle parole che designano oggetti e concetti matematici: la scelta dei termini è spesso dettata dall’analogia, all’immaginazione e dalla... poesia più che dall’ansia di rigore. Il che permette fra l’altro a Giuliano Spirito di formulare una domanda cruciale (di cui non vi svelo la risposta, perché sono convinto che i lettori di XlaTangente sanno immaginarla da sé): in matematica, è possibile far convivere rigore e fantasia? In questa direzione, il mondo delle tassellazioni e dei mosaici ci offre poi un esempio in cui la scelta della notazione accompagna fin dall’inizio il procedere matematico e non solo aiuta a semplificare e a rendere più “comprensibili” gli oggetti studiati, ma consente anche di aprire nuovi campi di ricerca. Insomma, se, come Fermi diceva, non esistono problemi senza risposta ma solo domande mal formulate, è anche vero che una “buona” definizione può condurre a stupefacenti scoperte.
Tuttavia, anche in matematica, la differenza di lingua può essere un ostacolo; per fortuna (e talvolta purtroppo) esistono i traduttori automatici di cui Isabella Chiari parla nel suo articolo, occupandosi in particolare del traduttore di Google, motore di ricerca che avevamo analizzato “matematicamente” qualche numero fa. Infine, a chiudere il cammino, la torre di Babele torna al centro dell’attenzione nel pezzo di Leonardo Gariboldi dedicato alle teorie linguistiche che si occupano dell’esistenza delle lingue “madri”, le lingue da cui sarebbero nati i linguaggi moderni.
Il dossier di questo numero, in conclusione, più che un viaggio, sembra un labirinto: siete pronti a perdervi nei meandri lungo i quali la matematica si insinua nel linguaggio o il linguaggio entra nella matematica?
Se avete l’impressione di esservi persi… troppo, potete tornare su terreni più consueti con le informazioni che trovate nei voli radenti (gli errori di Leonardo da Vinci, le meringhe “perfette” o i nanorobot ai quali è dedicata la vignetta di p. 3), con i giochi e con Antonella Testa che vi spiega come approfittare dell’archivio delle cineteche RAI per rivedere film e documentari scientifici presentati a Milano nell’ambito del XV “Vedere la Scienza Festival”.
Buona lettura a tutti!
Paolo Bellingeri