Un mondo di coincidenze. Curiosità, teorie e false credenze in merito ai capricci del Destino

da XlaTangente n. 20

 

 

 

 

 

Ennio Peres

 

Un mondo di coincidenze.

Curiosità, teorie e false credenze in merito ai capricci del Destino

 

Ponte alle Grazie, Milano 2010

pp. 249, euro 15.00

 

 

 

 

Ennio Peres, dopo essere stato professore di matematica e informatica, ha fatto della sua più grande passione il suo lavoro ed è diventato un “giocologo”, nome che lui stesso ha inventato per sé. Da molti anni si occupa di enigmistica e di altri giochi basati su lettere e… numeri; oggi è tra i nomi più conosciuti nel campo.

 

In questo libro affronta il tema delle coincidenze: piccoli o grandi avvenimenti che “stranamente” capitano in concomitanza, anche nella vita di tutti i giorni e in cui spesso riponiamo significati particolari o anche importanti. Egli cerca di sfatare il mito delle coincidenze, mostrandoci come spesso dietro quelli che vengono considerati scherzi o segni del Destino, ci sia una spiegazione del tutto plausibile, oppure come eventi che sembrano impossibili e che ci appaiono come casi sensazionali o straordinari, siano invece davvero possibili e anche prevedibili (basta ragionarci un po’… ).

Tantissimi e vari sono i temi trattati nel libro: numerologia, giochi d’azzardo, astrologia e credenze religiose, ma anche trucchi di sedicenti maghi e indovini, telepatia, sogni premonitori… L’ultima parte del libro è dedicata al lato divertente delle coincidenze e svela numerose astuzie con cui… creare divertenti coincidenze: giochi di parole di vario genere e di varia origine che si possono ritrovare nella vita di tutti i giorni. Il libro è di facile lettura e ricco di aneddoti e curiosità.

Tuttavia i contenuti risultano poco omogenei e lo stile è un po’ confuso: se in alcune parti il linguaggio è ironico e incisivo e la lettura si fa scorrevole e piacevole, in altre appare troppo formale e tecnico, specialmente nella struttura del discorso.

Una lettura per chi non ha paura di affrontare la vita con un tocco di cinismo e uno sguardo disincantato e… ragionevole.

“In effetti, dato che i fenomeni di cui si occupano sono, in genere, assai complessi o non direttamente osservabili, gli scienziati tendono a ricorrere a semplificazioni; in questo modo, però, l’oggetto del loro studio non è più il fenomeno di partenza, ma un suo modello schematizzato.

[…] In definitiva, si può affermare che, anziché cercare ciò che vogliono trovare, gli scienziati cercano ciò che può essere trovato…”

 

Daniela Della Volpe