Visibili armonie

da XlaTangente n. 6

 

Michele Emmer

Visibili armonie.

Arte Cinema Teatro e Matematica

 

Bollati Boringhieri, Milano 2007

pp. 430, euro 60.00

 

 

È un libro quadrato, e già questo mi ha incuriosito. L’ho preso in mano… è grosso, piuttosto pesante, direi (ma non mi stupisco, visto anche quello che costa!). L’ho aperto a caso, giusto per dare un’occhiata iniziale e vedere quale sarebbe stata la fatidica “prima impressione” (che molti dicono sia proprio quella giusta).

È a colori.
 
Ho sfogliato qualche pagina con la mente forse un po’ distratta, alla ricerca di qualcosa che catturasse la mia attenzione, una frase, un’immagine, un titolo, un disegno… e ho iniziato a leggere.
 
Non ho più smesso.
 
Così è cominciato per me questo viaggio incredibile attraverso una matematica che esce dai famosi (e spesso temuti) quaderni a quadretti per posarsi sulle tele, sulle sculture e sugli edifici di grandi artisti e architetti di oggi e di ieri: Kandinskij, Mondrian, Piero della Francesca, Le Corbusier, Merz, Bill, Escher, Giotto... Una matematica che si libera, almeno in apparenza, del suo linguaggio simbolico, per lasciare segni di altro tipo su chilometri di pellicole cinematografiche. Film e registi che non conoscevo, ma anche registi e film che conoscevo bene e che qui mi appaiono del tutto diversi e li rivedo (anzi rileggo) con altri occhi: da The cube a Moebius passando attraverso A beautiful mind e Proof; da Moretti in Bianca a Herzog, vincitore nel 2005 del Premio internazionale della critica al Festival del cinema di Venezia con The Wild Blue Yonder. Una matematica, quella che racconta l’autore, che non si trova ingessata sulle lavagne, ma che si svela nelle nuvolette dei fumetti della nostra infanzia (sì, proprio quelli della Disney), ma anche in alcuni romanzi moderni, diventati dei veri best seller (da Il senso di Smilla per la neve a Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte). Una matematica che esce dalle aule scolastiche per mostrarsi in tutta la sua straordinarietà dai palcoscenici scricchiolanti dei teatri di tutto il mondo, attraverso pièces che hanno sbancato i botteghini: dall’indimenticabile Infinities di Ronconi all’assurdo e appassionante Rosencrantz and Guildenstern are dead di Tom Stoppard (tra l’altro, vincitore del premio Oscar per la sceneggiatura del film Shakespeare in Love).
 
Ma questo è solo un assaggio, il resto non ve lo voglio svelare.
 
Tutto comincia con Mimmo Paladino e i suoi sei matematici:
 
 
Un’aurea di mistero li circonda, altrimenti che matematici sarebbero […] Misteriose, sognanti, assenti, assorte, le facce dei matematici di Paladino. Un legame sognante tra due mondi che sembrano così lontani e irraggiungibili, entrambi: la matematica e l’arte.
Questo è il tema del libro.
 
E poi? Girate pagina e lo scoprirete!