DNA. Il segreto della vita

 

 

 

James D. Watson, Andrew Berry

 

DNA.

Il segreto della vita

 

Adelphi, Milano 2006

pp. 459, euro 18.00

 

 

 

James D. Watson nacque a Chicago nel 1928. Fin da piccolo il bambino prodigio si appassionò alla biologia e, grazie alla politica liberale di Robert Hutchins, a 15 anni entrò all’Università di Chicago. Nel 1946, dopo aver letto il libro What Is Life? di Erwin Schroedinger (vedi, su questo numero di XlaTangente, l’articolo alle pp. 14-15), cambiò il suo indirizzo di studi, passando da ornitologia a genetica e si dedicò con passione all’impresa di svelare il segreto della vita. Il 25 aprile del 1953, insieme a Francis Crick pubblicò sulla rivista Nature il modello della struttura del DNA, che gli fece vincere il Premio Nobel per la Medicina nel 1962.

A cinquant’anni dalla scoperta del XX secolo, James D. Watson e Andrew Berry scrivono questo libro sia in memoria di “quella mattina in cui, al Cavendish Laboratory di Cambridge, la soluzione del puzzle […] prese la forma di una doppia elica con le due catene orientate in direzione opposta” sia per fare un’analisi delle trasformazioni e degli eventi che si sono susseguiti dopo questa scoperta.
Il DNA, con la sua elegante struttura, ha rivoluzionato molti aspetti della nostra vita, delle scienze e delle tecnologie, poiché ci consente di capire la natura degli esseri umani e il modo con cui si compiono molti processi della vita e della morte (per esempio l'archiviazione e la replicazione dell’informazione ereditaria). Ora, questa analisi di Watson e Berry non si limita a descrivere l’evoluzione scientifica degli ultimi cinquant’anni, ma presenta al lettore anche le molteplici e difficili questioni etico-sociali che la scoperta del DNA ha portato.